Coesistenza degli impollinatori: Cosa ci insegna il caso Giannutri
- beelifeeu
- 7 luglio
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Nel giugno 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana, a Firenze, ha dato ragione a un'azienda apistica italiana, La Pollinosa. La decisione arriva dopo una controversia legale iniziata nel 2024, quando il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ha negato l'autorizzazione a reintrodurre le colonie di ape ligustica sull'Isola di Giannutri, adducendo preoccupazioni per la potenziale concorrenza fra Apis mellifera e gli impollinatori selvatici. La decisione del Parco è stata impugnata in tribunale da La Pollinosa, con il sostegno di numerose associazioni apistiche nazionali e regionali, tra cui UNAAPI, membro di lunga data di BeeLife.
Il Tribunale ha annullato e dichiarato illegittimo il provvedimento amministrativo del Parco evidenziando l'assenza di contraddittorio. assenza di contraddittoriononostante le precedenti autorizzazioni per la stessa attività da parte del Parco stesso.
Nella sentenza si legge che, di fronte alle critiche di La Pollinosa alle giustificazioni scientifiche addotte dal Parco, il Parco non ha fornito controargomentazioni e ha invece insistito esclusivamente nel ribadire i risultati degli studi alla base del suo ragionamento, senza affrontare le critiche del ricorso sull'inaffidabilità metodologica e sostanziale degli studi.
La Corte stabilisce inoltre il principio secondo cui, secondo la legge, l'apicoltura nomade è "un'attività libera dal punto di vista amministrativo" e ha ribadito che lo stesso regolamento del Parco consente esplicitamente l'apicoltura a determinate condizioni sanitarie e di tutela della biodiversità. Il Parco non ha mai presentato alcuna denuncia contro La Pollinosa in merito a tali condizioni.
Una riflessione più ampia sulla coesistenza degli impollinatori
Questo caso fa riferimento a un dibattito più ampio e sempre più diffuso: il rapporto tra gli impollinatori domestici, come le api da miele, e le specie selvatiche di impollinatori. Noi di BeeLife crediamo che questo problema non possa essere affrontato attraverso divieti troppo semplici o principi di precauzione non verificati.ma debba essere affrontato attraverso dialogo scientifico, chiarezza giuridicae il rispetto reciproco rispetto reciproco tra le parti interessate all'ambiente.
Gli impollinatori sono tutti indicatori chiave della salute ambientale. Mentre le interazioni tra le specie devono essere studiate seriamente, qualsiasi decisione che riguardi l'apicoltura deve essere basata su dati solidi, procedure trasparentie governance inclusiva.
Ricerca, difesa e chiarezza
In risposta agli interrogativi sollevati dal caso Giannutri, e da altri simili che stanno emergendo in tutta Europa, BeeLife annuncia il lancio di un studio dedicato a livello europeo sulla coesistenza degli impollinatori selvatici e gestitiche sarà realizzato nel corso del 2025.
Un appello alla responsabilità
BeeLife accoglie la sentenza Giannutri come una pietra miliare per la governance ambientale basata sulla scienza. Ci ricorda che l'apicoltura, se praticata in modo responsabile, è parte della soluzione alla biodiversità, non del problema. Le politiche di conservazione devono evitare di inquadrare gli impollinatori gestiti come capri espiatori di un più ampio degrado ecologico causato dalla perdita di habitat, dall'uso di pesticidi e dall'intensificazione dell'agricoltura.
Chiediamo alle autorità pubbliche, ai media e alla società civile di affrontare la protezione degli impollinatori con sfumature, trasparenza e unità. Difendere la biodiversità significa difendere sia gli ecosistemi selvatici sia le comunità rurali che che contribuiscono a sostenerli attraverso pratiche sostenibili come l'apicoltura.